VISIONI
Pensare il cinema
Nel 1931, in un saggio intitolato “Il narratore”, Walter Benjamin scriveva: «L’arte di narrare si avvia al tramonto. Capita sempre più di rado di incontrare persone che sappiano raccontare una storia come si deve: e l’imbarazzo si diffonde sempre più spesso quando, in una compagnia, c’è chi esprime il desiderio di sentir raccontare una storia. È come se fossimo privati di una facoltà che sembrava inalienabile, la più certa e sicura di tutte: la capacità di scambiare esperienze».
Okta Film produce in media un film all’anno. Ogni film è immaginato e realizzato desiderando che spettatrici e spettatori, da soli e insieme, vedano e ascoltino queste opere prima di tutto nelle sale cinematografiche. L’incontro con il pubblico in uno spazio fisico ci sembra essenziale, perché ribadisce il carattere sociale dell’arte cinematografica ed è una manifestazione concreta del desiderio condiviso di nuove evocazioni, di ricerca e costruzione di senso.
A partire dal 2023, dopo dieci anni dedicati esclusivamente alla produzione cinematografica, Okta Film decide di ampliare il proprio impegno, iniziando a occuparsi direttamente anche di distribuzione, con l’intento di mettere in circolazione opere che possano contribuire a quel delicato e necessario lavoro di pressurizzazione dell’esperienza, vitalizzazione della vita e ri-costruzione dell’umano. Non è accettabile assistere impassibili alla perdita di profondità della profondità di campo: una disfatta invisibile, poiché si sa ciò che si percepisce, ma non si percepisce ciò che si è smesso di percepire.
Vogliamo che i film non solo da noi prodotti trovino una casa che, come ci ricorda la scrittrice africana-americana bell hooks (riferendosi all’esperienza della decolonizzazione e radicalizzazione della comunità nera), «non è più un solo luogo. È tante posizioni. Casa è quello spazio che rende possibili e favorisce prospettive diverse e in continuo cambiamento, uno spazio in cui si scoprono nuovi modi di vedere la realtà, le frontiere della differenza».
Con questa volontà e la piena consapevolezza dell’epoca buia che stiamo attraversando, vogliamo pensare agli esercenti, ai circoli, alle associazioni, alle istituzioni come alleati commerciali e politici. Vogliamo lavorare al loro fianco per far sì che nelle sale cinematografiche – dalle multisale alle sale di comunità, dalle sale di quartiere ai cinema ambulanti, al chiuso e all’aperto – trovino casa quei film nei quali il “mercato”, talora paradossalmente perdendoci, si ostina a non credere.
Vogliamo le nostre scelte cinematografiche contrassegnate da un costante invito al pubblico a farsi parte attiva per rinnovare a ogni visione l’idea che il cinema è godibile se è un’impresa umana accomunante.